Il liberale Westerwelle ne aveva chiesti 35 miliardi in campagna elettorale, la cancelliera Merkel solo 15, alla fine il compromesso è stato raggiunto a quota 24 miliardi: tanti saranno i tagli fiscali a Berlino, promossi dal nuovo governo. Fatti, non parole. Nel frattempo in Italia l'Irap viene abolita, poi rimessa, poi riabolita, poi c'è un colloquio Tremonti-Berlusconi, quindi mediazione di Letta, quindi bufera di neve su Mosca, no era nebbia, vertice ritardato, quindi interviene a Mantova il ministro Calderoli con una proposta alternativa e per ora qui ci fermiamo. La crisi c'è per tutti, il minidollaro danneggia tutti gli esportatori, i parametri euro fanno ancora da spauracchio, il nostro debito è invero più rosso di quello teutonico: ma perfino la supercauta Germania della extra-extra-cauta signora Merkel capisce infine che i tempi non consentono prudenze e premiano gli audaci, non i riluttanti. Occhio: Berlino vuole ripartire alla grande, mentre noi siamo intenti a baccagliare, al solito talk show dell'inanità.